Il 19 novembre 2021, presso la Sala Stampa D.I.R.M.E.I., si è tenuta la Tavola Rotonda “Salute e Sport” – Sport, Sanità, Ripresa e Resilienza organizzata dalla ASL Città di Torino, Tennis & Friends, Official Charity delle Nitto ATP Finals, e la Regione Piemonte.
Nelle due ore dell’incontro, in presenza di medici e giornalisti, si è dibattuto dell’importante binomio tra Sport e Salute, che in questo ultimo periodo di pandemia da Covid-19 ha subito un brusco arresto.
Relatori d’eccezione il Prof. Giorgio Meneschincheri, Docente Università Cattolica del Sacro Cuore, Presidente di Friends for Health Onlus e fondatore di Tennis & Friends, il Prof. Paolo Fonio, il Prof. Giovanni Di Perri, il Direttore Generale della ASL Città di Torino il Dott. Carlo Picco, la Prof.ssa Franca Fagioli, la Prof.ssa Roberta Siliquini, il Dott. Luca Stefanini, il Dott. Gian Pasquale Ganzit e il Dott. Giovanni Di Giacomo.
L’impegno dimostrato inoltre dall’ASL Città di Torino, che ha visto come relatore il suo Direttore Generale, il Dott. Carlo Picco, a favore dello sport in tempo di Covid-19, rappresenta al meglio quel file rouge che va dallo Sport, alla Sanità, alla Ripresa e alla Resilienza.
Durante l’incontro – a cui ha partecipato anche il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ha ringraziato Tennis & Friends per la sua presenza sul territorio piemontese a ribadire l’importanza della prevenzione e dello sport – il meglio dell’eccellenza sanitaria ha illustrato l’impatto del Covid-19 nella prevenzione globale e nella ripresa dell’attività sportiva per la salute e il benessere psicofisico in tempo di pandemia.
Sono molteplici, infatti, le ricadute psicologiche delle restrizioni dovute alla pandemia che hanno avuto un impatto sullo stato d’animo incisivo, per esempio, dei giovani (l’83% delle bambine e bambini appartenenti alla fascia 6-13 anni e dall’85% dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni, ultimi dati Ipsos).
Proprio il Prof. Meneschincheri, che è anche membro del Tavolo Tecnico del Dipartimento dello Sport, ha approfondito quest’ultimo aspetto durante il suo intervento “L’impatto del Covid-19 sullo Sport”, raccontando gli effetti dell’emergenza sanitaria sullo sport, l’impegno decennale di Tennis & Friends, e le prospettive future per una rivoluzione culturale legata allo sport.
“Insieme al Prof Francesco Vaia, Direttore Sanitario dello Spallanzani e al Prof. Federico Vigevano, U.O. di Neurologia, al Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione, e al IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, abbiamo condotto un’indagine, iniziata a gennaio 2021, che ha fornito una fotografia della popolazione sportiva, costretta a cambiare improvvisamente il proprio stile di vita per effetto della pandemia. Nello specifico, la ricerca ha permesso di definire con dati puntuali le ripercussioni che tale cambiamento ha avuto sul settore, ma soprattutto sullo stato di salute psico-fisico degli sportivi, offrendo un focus particolare sui minorenni. Prima dell’emergenza Covid-19, molti bambini e ragazzi praticavano attività sportive che si sono drasticamente fermate del tutto, inizialmente, e poi ridotte. La pandemia in atto, infatti, ha determinato altri fattori importanti come, ad esempio, una crisi economica nazionale. Molte famiglie oggi, più di prima, si sono ritrovate in difficoltà nel sostenere l’impegno economico destinato all’attività fisico-sportiva dei propri figli. Si parla molto di sport e prevenzione ma ad oggi manca ancora questo sostegno concreto alle famiglie. Non a caso, da oltre 10 anni, Tennis & Friends porta in giro per l’Italia la sua manifestazione per sostenere a prevenzione gratuita attraverso screening, visite e check- up gratuiti. I numeri registrati, proprio qui a Torino, lo scorso 25 e 26 settembre 2021 ne sono la prova concreta: oltre 2000 persone si sono sottoposte a prestazioni specialistiche e consulti medici gratuiti. C’è da sottolineare, inoltre, come durante questi quasi due anni di pandemia lo stile di vita dei ragazzi sia mutato drasticamente, portandoli a una sedentarietà forzata che di fatto ha indotto ad un uso più frequente dei social dove si ritrovano a passare la maggior parte del tempo. Questo genera non solo un aumento di peso ma anche una soglia di aggressività maggiore, ansia e insonnia. Uscire dal gap non è facile perché la pandemia non è ancora terminata. Inoltre, molti genitori hanno ancora timore di mandare i propri figli a praticare sport in luoghi al chiuso. L’impegno da parte del Dipartimento allo Sport però si sta concretizzando e ho accolto con grande gioia l’emendamento, approvato dopo 60 anni, contenuto nella manovra avallata dal Consiglio dei Ministri che ha di fatto dato centralità allo sport a scuola. Un giorno storico per la scuola primaria e l’istruzione in generale come ha detto la stessa sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali dopo l’introduzione, nella legge di bilancio, dell’insegnamento di educazione motoria nelle scuole elementari. Un grande traguardo introdurre l’insegnamento di educazione motoria nelle scuole primarie che rappresenta a tutti gli effetti un punto chiave per una rivoluzione culturale e sportiva.
Da tempo, infatti, il Consiglio Nazionale auspica l’istituzione permanente di un Ministero dello Sport, anche sul modello di altri Paesi europei, che si occupi in maniera diretta delle politiche pubbliche della pratica sportiva in Italia anche attraverso la scuola, punto nevralgico per le giovani generazioni.”